Nel periodo di sviluppo tra 6 e 10 anni i bambini acquisiscono e automatizzano le abilità scolastiche di base, come la letto-scrittura (associazione tra scritto e suono) e il calcolo matematico. Tuttavia, una specifica conformazione neuropsicologica – presente nel 2-5% della popolazione – può rendere più complesso questo processo, determinando un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), come dislessia, disortografia o discalculia.
Parallelamente, si affinano le capacità motorie e la coordinazione, anche in ambito sportivo. Se un bambino mostra movimenti goffi o imprecisi, come difficoltà a lanciare una palla o a scrivere in modo fluido, potrebbe trattarsi di un segnale di Disturbo della Coordinazione Motoria o di Disgrafia.
Sul piano cognitivo, il pensiero si allontana progressivamente dalla percezione sensoriale e diventa capace di rappresentare la realtà attraverso simboli, parole, giochi e disegni. Si sviluppa il pensiero logico, che consente al bambino di formulare ragionamenti, anche se ancora legati a situazioni concrete. Ad esempio, inizia a comprendere che, se un liquido viene travasato in recipienti di forme diverse, la quantità rimane invariata, superando l’illusione percettiva che suggeriva il contrario. Lo sviluppo di queste abilità – che Jean Piaget chiama pensiero operatorio concreto – permette al bambino di eseguire una serie di operazioni logiche quali sommare, dividere, fare classificazioni o mettere in serie.
Si perfezionano inoltre le abilità di comprensione del testo, espressione e risoluzione di problemi.
La maturazione cognitiva permette una capacità di attenzione più prolungata, essenziale per un apprendimento efficace. Difficoltà nel mantenere il controllo dell'attenzione e nel controllo dell'impulsività potrebbero essere indicative di un Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD).
Infine, in questa fase il pensiero del bambino è meno egocentrico e si struttura la capacità di distinguere il proprio punto di vista da quello altrui: inizialmente sul piano percettivo e, successivamente, rispetto a opinioni e pensieri. Questo processo, noto come Teoria della Mente, è fondamentale per la socializzazione, lo sviluppo dell’autonomia, l'empatia e l'attenzione agli altri. Se da una parte questa competenza si presenta spontaneamente come tappa evolutiva, dall'altra l'educazione favorisce la capacità di riflessione e lo sviluppo di sentimenti di cooperazione sociale come l’amicizia, il rispetto e il senso di giustizia.
Parallelamente, si affinano le capacità motorie e la coordinazione, anche in ambito sportivo. Se un bambino mostra movimenti goffi o imprecisi, come difficoltà a lanciare una palla o a scrivere in modo fluido, potrebbe trattarsi di un segnale di Disturbo della Coordinazione Motoria o di Disgrafia.
Sul piano cognitivo, il pensiero si allontana progressivamente dalla percezione sensoriale e diventa capace di rappresentare la realtà attraverso simboli, parole, giochi e disegni. Si sviluppa il pensiero logico, che consente al bambino di formulare ragionamenti, anche se ancora legati a situazioni concrete. Ad esempio, inizia a comprendere che, se un liquido viene travasato in recipienti di forme diverse, la quantità rimane invariata, superando l’illusione percettiva che suggeriva il contrario. Lo sviluppo di queste abilità – che Jean Piaget chiama pensiero operatorio concreto – permette al bambino di eseguire una serie di operazioni logiche quali sommare, dividere, fare classificazioni o mettere in serie.
Si perfezionano inoltre le abilità di comprensione del testo, espressione e risoluzione di problemi.
La maturazione cognitiva permette una capacità di attenzione più prolungata, essenziale per un apprendimento efficace. Difficoltà nel mantenere il controllo dell'attenzione e nel controllo dell'impulsività potrebbero essere indicative di un Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD).
Infine, in questa fase il pensiero del bambino è meno egocentrico e si struttura la capacità di distinguere il proprio punto di vista da quello altrui: inizialmente sul piano percettivo e, successivamente, rispetto a opinioni e pensieri. Questo processo, noto come Teoria della Mente, è fondamentale per la socializzazione, lo sviluppo dell’autonomia, l'empatia e l'attenzione agli altri. Se da una parte questa competenza si presenta spontaneamente come tappa evolutiva, dall'altra l'educazione favorisce la capacità di riflessione e lo sviluppo di sentimenti di cooperazione sociale come l’amicizia, il rispetto e il senso di giustizia.