Albi illustrati, film, animazioni, ma anche situazioni viste o vissute sono buone occasioni per parlare con i piccoli di come ci si sente e immaginare cosa hanno provato gli altri.
Bimbi allenati a parlare di emozioni diventano giovani in grado di riconoscerle e adulti competenti nel gestirle.
Uno studio* ha osservato bambini di 3 anni parlare con genitori e fratelli, scoprendo che quelli più abituati a discorrere sui sentimenti (in termini di frequenza, discussione delle cause, diversità dei temi e conflitti) erano poi più bravi a riconoscere le emozioni a 6 anni.
Inoltre, sviluppare l'attitudine a mettere in parole i pensieri e le emozioni è un ottimo strumento di prevenzione e tutela della salute mentale. Perché è quando le situazioni vengono trangugiate senza poter essere affrontate ed elaborate che... restano sullo stomaco.
Soprattutto quando si cresce in un ambiente in cui ci sono argomenti scomodi, che non vanno toccati (e le emozioni sono spesso tra questi) si resta senza un linguaggio per darne forma. E se è impossibile conoscere ciò che non ha forma, ciò che non si conosce può far paura. La paura spinge a sotterrare il proprio oggetto temuto e il circolo vizioso conquista un'altra spira.
In sintesi, parlare di emozioni con i piccoli fin da subito aiuta la loro intelligenza emotiva e tutela la loro salute mentale.
*Dunn, J., Brown, J., & Beardsall, L. (1991). Family talk about feeling states and children's later understanding of others' emotions. Developmental Psychology, 27(3), 448–455 https://psycnet.apa.org/record/1991-23887-001
Bimbi allenati a parlare di emozioni diventano giovani in grado di riconoscerle e adulti competenti nel gestirle.
Uno studio* ha osservato bambini di 3 anni parlare con genitori e fratelli, scoprendo che quelli più abituati a discorrere sui sentimenti (in termini di frequenza, discussione delle cause, diversità dei temi e conflitti) erano poi più bravi a riconoscere le emozioni a 6 anni.
Inoltre, sviluppare l'attitudine a mettere in parole i pensieri e le emozioni è un ottimo strumento di prevenzione e tutela della salute mentale. Perché è quando le situazioni vengono trangugiate senza poter essere affrontate ed elaborate che... restano sullo stomaco.
Soprattutto quando si cresce in un ambiente in cui ci sono argomenti scomodi, che non vanno toccati (e le emozioni sono spesso tra questi) si resta senza un linguaggio per darne forma. E se è impossibile conoscere ciò che non ha forma, ciò che non si conosce può far paura. La paura spinge a sotterrare il proprio oggetto temuto e il circolo vizioso conquista un'altra spira.
In sintesi, parlare di emozioni con i piccoli fin da subito aiuta la loro intelligenza emotiva e tutela la loro salute mentale.
*Dunn, J., Brown, J., & Beardsall, L. (1991). Family talk about feeling states and children's later understanding of others' emotions. Developmental Psychology, 27(3), 448–455 https://psycnet.apa.org/record/1991-23887-001